Cosa leggerò in questo articolo su tricopigmentazione donne e differenze con la trico uomo?
Si dice che quando una donna cambia hair look stia attraversando un periodo di cambiamento o si stia preparando ad esso. Difatti, i capelli rivelano molte cose della vita di una donna.
I capelli sono una sorta di prolungamento dei pensieri più intimi. Ogni donna è profondamente legata ai suoi capelli, simbolo di femminilità e fascino. Non si fa fatica ad immaginare cosa significhi per una donna la perdita dei capelli.
Socialmente e culturalmente, poi, l’alopecia femminile è meno “accettata” di quella maschile. Anche per questo negli ultimi anni c’è stato un aumento della richiesta di tricopigmentazione per donne.
In questo articolo parleremo proprio della trico per donne, delle differenze con la trico uomo senza tralasciare le cause dell’alopecia femminile e i falsi miti che ruotano intorno ad essa.
I capelli dell’uomo e della donna sono senza dubbio costituiti delle stesse sostanze ma sono diversi gli uni dagli altri in tanti aspetti. Conoscere la differenza tra i capelli maschili e femminili, così come i fattori che ne causano la caduta, può esserti utile per capire le esigenze specifiche dei propri pazienti e ottenere con la trico un risultato armonioso, naturale e soddisfacente per entrambi.
Vediamoli nel dettaglio:
La caduta dei capelli è un processo fisiologico, infatti avviene costantemente: vi è una fase di caduta, una successiva di crescita e una di riposo.
Quando però la fase di crescita dà origine a capelli di qualità e spessore sempre inferiori, è possibile che si stia andando incontro all’alopecia androgenetica, la più comune causa di calvizie. Quest’ultima colpisce circa l’80% degli uomini e il 50% delle donne.
Tradotto in cifre: 4 milioni di donne italiane ne soffrono. L’incidenza aumenta dopo la menopausa.
Gli ormoni androgeni sono la causa principale della calvizie, o meglio il diidrotestosterone (DHT). Il testosterone arriva nel follicolo pilifero dove viene trasformato in DHT dall’enzima 5 alfa-reduttasi.
Per questo le donne che presentano un eccesso di ormoni androgeni (acne, seborrea, irsutismo) sono più esposte al rischio di alopecia, anche se le due condizioni non sono sempre e comunque collegate.
L’alopecia androgenetica femminile compare generalmente per la prima volta tra i 30 e i 40 anni in modo graduale, non si presenta con l’arretramento dell’attaccatura e la stempiatura tipiche di quella maschile, ma interessa in particolare il vertice e la zona dietro la linea fronto-temporale.
Le cause sono molteplici:
Per alcune donne la perdita dei capelli è temporanea, come succede nei casi di alopecia da trazione o alopecia androgenetica femminile da maternità, mentre per altre può diventare permanente.
Passiamo ai falsi miti.
“L’esito normale di esami ormonali esclude che si possa andare incontro a calvizie.”
Assolutamente falso.
Il 70% delle donne che sono affette da alopecia areata o alopecia androgenetica femminile hanno esami ormonali normali ma un’eccessiva sensibilità del capello a livelli normali di androgeni.
“Tagliare i capelli ne aumenta la crescita.”
Anche qui ci troviamo davanti ad un falso mito. Quando si tagliano i capelli si interviene sulle punte non sull’attività del follicolo pilifero.
“Sottoporre i capelli a trattamenti alla cheratina li rinforza.”
I trattamenti liscianti alla cheratina non solo non rinforzano i capelli ma irritano il cuoio capelluto e provocano la caduta dei capelli in quanto contengono formaldeide o derivati della formaldeide.
Le donne, dunque, non sono immuni alla calvizie ma solo meno a rischio rispetto agli uomini. Di certo, la perdita dei capelli costituisce per la donna un problema invalidante soprattutto sul piano psicologico.
Tra i rimedi all’alopecia areata e all’alopecia androgenetica femminile, spicca per risultati ed efficacia, la tricopigmentazione per donne, che restituisce densità alla chioma attraverso un processo di riempimento capelli.
Il pigmento iniettato riproduce visivamente i follicoli piliferi nelle aree vuote, andando a ridurre la discromia tra cuoio capelluto e capelli residui.
Nello specifico, la trico effetto densità è il trattamento di micropigmentazione capelli più richiesto dal gentil sesso, utile anche nei casi di alopecia da trazione monolaterale o bilaterale (in questo caso si va a donare maggiore simmetria all’attaccatura).
Non manca del tutto la richiesta dell’effetto rasato (generalmente più richiesto dagli uomini) da parte di quelle donne che, per esigenze (l’alopecia ha causato la perdita totale dei capelli) o per scelta, sfoggiano un capello particolarmente corto.
Questo trattamento paramedicale – perché ricordiamolo, la trico necessita di conoscenze avanzate e specifiche – ha notevoli vantaggi:
Gli uomini hanno fatto senza dubbio da apripista alla trico, rimedio efficace ad ogni tipo di calvizie. Coraggio? No, piuttosto desiderio. Desiderio di piacersi, di non sentirsi più a disagio e rinsaldare la propria autostima.
Non solo gli uomini che soffrono di calvizie sono in percentuale maggiore rispetto alle donne, ma più si va avanti con l’età, maggiore è l’incidenza: a 30 anni interessa il 30% degli uomini, a 50 anni il 50%, a 70 anni l’80%.
Nell’uomo la calvizie interessa nella maggior parte dei casi la zona fronto-occipitale. Si inizia con una lieve stempiatura che progredisce nel tempo verso il centro dello scalpo, lasciando residui di capelli nei lati e nella zona della nuca, costringendo il soggetto ad una rasatura totale.
In seguito alla rasatura, quasi sempre si nota una differenza cromatica tra la zona dello scalpo priva di bulbi piliferi (lucida e uniforme) e la parte che ancora presenta follicoli.
La tricopigmentazione effetto rasato si presta perfettamente come rimedio all’alopecia maschile.
È molto richiesta dagli uomini in quanto trattamento indolore e non chirurgico (che gli uomini abbiano una soglia del dolore più bassa è universalmente noto). In sole tre sessioni, si ottiene l’hair look desiderato.
È importante tener presente che una stempiatura o un diradamento moderato può evolversi in alopecia o rimanere tale. Gli uomini che hanno conservato la maggior parte della chioma, possono ricorrere all’effetto densità.
Come abbiamo visto, alla base della calvizie c’è il DHT. Dunque, le cause che portano all’alopecia androgenetica femminile e maschile sono simili, il modo in cui si evolve no.
Le donne sono più soggette al diradamento e alla perdita dei capelli nell’area del vertice, gli uomini nella zona fronto-occipitale. Per questo, gli uomini si sottopongono maggiormente alla tricopigmentazione effetto rasato, le donne alla tricopigmentazione effetto densità.
Fatto sta che esistono le eccezioni. Senza dubbio, tutti i trattamenti di trico si adattano a uomini e donne, senza distinzioni di età e tonalità di capelli.
In qualità di tricopigmentista, saprai che lo studio delle esigenze dei pazienti insieme alla tecnica e all’uso di pigmenti specifici per il cuoio capelluto costituisce la tua cassetta degli attrezzi di cui non puoi fare a meno.
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